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Corso di TaiJiQuan

La disciplina

Con TaiJiQuan (太极拳) ci si riferisce a una moltitudine di diverse tradizioni marziali cinesi aventi origine il medesimo ceppo. La tradizione marziale la quale attingo è lo stile Yang, nome della famiglia avente codificato il sistema. Tra i più antichi stili di TaiJiQuan vi sono: il Chen, lo Yang, il Sun e il Wu; seppur con il tempo sono nati innumerevoli sotto-stili. Il TaiJiQuan è forse oggi la più diffusa tradizione marziale al mondo, tale successo è dovuto alla sua unicità in quanto seppur a livelli diversi può essere praticata sia come pratica marziale che come mezzo di benessere psicofisico o addirittura metodo di auto-guarigione. I movimenti del TaiJiQuan appaiono lenti, fluidi e continui per poi esplodere repentinamente; la lentezza permette di liberarsi dalle tensioni superflue, sviluppa equilibrio, precisione e consapevolezza corporea; indispensabile quanto al salutismo che alla marzialità.

Un po' di storia

Differentemente da ciò che spesso viene menzionato non vi sono sufficienti prove storiche per poter affermare con certezza quando i principi marziali del TaiJiQuan abbiano avuto origine, vi sono varie leggende che affondano nel folklore cinese ma che rimangono invischiate nell’inevitabile mistificazione, elemento imprescindibile delle narrative cinesi. Le origini del nome stesso “TaiJiQuan”, che può essere tradotto come “Pugno del Principio Supremo”, non sono certe ma è sicuro che in origine i nomi con cui queste tradizioni venivano chiamate fossero diversi. E’ però possibile tracciare una linealogia delle principali famiglie che hanno sviluppato questi stile, la più antica è quella Chen il cui patriarca ChenWangTing (1580 - 1660) sembra aver creato un personale sistema di combattimento originariamente chiamato PaoChui. Diversamente il sistema della famiglia Yang è stato creato dal patriarca YangLuChan (1799 - 1872), che dopo aver studiato lo stile Chen sotto ChenChanXin (1771–1853) ed aver appresso principi marziali provenienti dal monstero del WuDang da JianFa, un monaco daoista, abbia sviluppato il suo personale sistema di combattimento inizialmente appellato come: Pugno di cotone o Pugno neutralizzate solo posi passato alla storia con il nome di TaiJiQuan. Nascono spesso dibattiti sull’originalità o purezza di tali stili, ma è inutile dire che è impossibile da stabilire quanto sia stato tramandato e quanto invece sviluppato dallo studio del singolo maestro, ciò che realmente importa è solo ciò che è giunto a noi e la sua efficacia.

Pratica

La pratica del TaiJiQuan si svolge sia a solo che in coppia, durante le prime fasi di apprendimento viene posta l’enfasi alla postura, al passeggio e allo scioglimento di muscoli e articolazioni. Successivamente viene insegnata la forma, importante elemento didattico che oltre a contenere il bagaglio tecnico dello stile sviluppa coordinazione, equilibrio, precisione oltre a irrobustire gambe e addome. All’apprendimento della forma viene affiancato il TuiShou (推手) e il DaLu (大路) esercizi a coppie svolti a stretto contatto con la funzione di insegnare i BaMen(八门) gli 8 cancelli, i principi di combattimento del TaiJiQuan. Infine attraverso il SanShou (散手) combattimento libero, il praticante ha modo di applicare le tecniche e le abilità apprese all’interno di un contesto non collaborativo.

Salutismo

Come già accennato il grande successo deriva dalla sua utilità salutistica che gli ha permesso di diffondersi anche tra praticante che non avessero un diretto interesse marziale. Alla nascita del TaiJiQuan vennero fuse alle conoscenze marziali quelle della medicina tradizionale cinese sviluppando posture che stimolassero tutti i principali meridiani del corpo i tre cicli. Ciò permette durante la pratica un continuo auto-trattamento del proprio Qi (气) energia interiore, che secondo la tradizione medica cinese scorre in tutto il corpo attraverso particolari canali, chiamati meridiani, nutrendo e regolando l’intero organismo. La pratica cinese di muovere l’energia interiore prende nome di QiGong (气功) lavoro con il Qi, consistente in appositi esercizi spesso vengono affiancati alle pratiche marziali per migliorare la salute del praticante, diversamente la pratica del TaiJiQuan è anche pratica di QiGong conferendo intrinsecamente notevoli vantaggi salutistici. Tale caratteristica rende la pratica della forma un’esperienza unica che agendo nel profondo dell’organismo porta il praticante a confrontarsi con i propri disequilibri sia fisici che emotivi, sviluppando maggiore coscienza di corpo e mente.

L'insegnante

Mi chiamo Luca, sono un marzialità errante dall’età di 12 anni, durante il mio percorso ho praticato diversi stili marziali e studiato sotto diversi maestri nella speranza di riuscire a comprendere l’essenza del combattimento secondo una visione tradizionale, Tale ricerca mi ha portato a spaziare dai più svariati stili di WuShu del nord al JuJutsu, incappando in corsi e didattiche improntate sul marketing, basate su movimenti vuoti, mistificazione e perbenismo. Dopo 15 anni di peregrinazione capisco che l’unico modo per avere un esperienza marziale completa consiste di dedicarsi al contatto pieno dove attraverso il pugilato e la scherma italiana ho modo di implementare la pratica tradizionale al confronto sportivo. Durante questa ricerca il TaiJiQuan pur come ruolo secondario mi ha sempre accompagnato e supportato come pratica salutistica fintanto che non sono incappato in maestri capaci di mostrarmi e insegnarmi il vero potenziale di questa affascinante disciplina divenuta negli ultimi 4 anni è la mia priorità marziale.